BASILICATA BIKE TRAIL SPRING EDITION

DISTANCE

255 km

DAYS

3

UNPAVED

40%

RIDEABLE

90%

ASCENDET

4.224 m

HIGH POINT

685 m

DISTANCE
255 km

DAYS
3

UNPAVED
40%

RIDEABLE
90%

ASCENDET
4.224 m

HIGH POINT
685 m

Basilicata Bike Trail

La Basilicata Bike Trail Spring Edition è un evento “satellite” più immediato e breve rispetto all’edizione principale, che si tiene generalmente in autunno, una immersione nei calanchi lucani. L’erosione ha creato questi caratteristici paesaggi lunari in costante mutazione, formando piramidi e sculture di argilla dai toni brulli, arricchite del verde brillante dell’erba e punteggiata dalle fioriture tipiche primaverili. La Spring Edition esplora in maniera approfondita questa vasta porzione di territorio, situata nella parte sud orientale della regione.

Ad accogliere i partecipanti l’agriturismo “Casata del Lago”, magnifica location sulle rive della diga di Monte Cotugno (il più grande invaso in terra battuta d’Europa), nel comune di Senise si pedala su strade miste (asfalto, sterrato, campi) alla scoperta di paesi e paesaggi d’altri tempi come Aliano, raccontata da Carlo Levi in Cristo si è fermato a Eboli, Craco il borgo fantasma, e Tursi l’araba.

Con poco più di 500.000 abitanti in un’area di circa 10.000 kmq, la Basilicata è terra selvaggia, con bassa antropizzazione, caratteristica che gioca a favore del paesaggio. È una delle regioni meno popolose e conosciute d’Italia, tanto che per molti è ancora difficile da localizzare. Una terra aspra e povera da un punto di vista delle economie, ma ricchissima di risorse naturali: acqua, boschi, calanchi, colline, fauna selvatica, biodiversità, petrolio. Stretta tra Campania, Calabria e Puglia, la Basilicata è un luogo storicamente remoto per via delle sue caratteristiche orografiche. Montuosa a ovest e più collinare a est, i suoi paesi sorgono spesso sulle cime di colli o su promontori separati da valli, determinando oggettive difficoltà di spostamento e interscambio, con conseguente isolamento. Proprio a causa – o grazie – a questa condizione geografica, molti luoghi hanno conservato usi e costumi che ancora oggi trasmettono una rara autenticità.

In Basilicata si mangia benissimo. Le materie prime di qualità e i metodi di trasformazione custoditi gelosamente hanno consentito alle eccellenze lucane di ottenere prestigiose certificazioni. Da nord a sud, la cultura enogastronomica di questa piccola regione racconta la storia di un popolo per cui l’ospite è sacro. Non c’è tavola lucana senza il peperone crusco: un prodotto straordinario, vero testimonial dell’intera regione. I peperoni di Senise IGP si fanno asciugare al sole intrecciati in collane, una volta essiccati vengono fritti per dare vita a deliziose ricette.

L’Aglianico del Vulture DOC, vino dal sapore corposo e persistente, viene prodotto nei comuni alle pendici del vulcanico Monte Vulture. Della stessa zona è l’olio extravergine di oliva DOP; anche in questo caso, i terreni vulcanici scoscesi conferiscono al prodotto qualità straordinarie. Tra gli altri vini DOC lucani ci sono il Grottino di Roccanova, il Terre dell’Alta Val d’Agri e il Matera, uno dei vini più giovani della Basilicata. Il pane, cotto nei forni a legna, è un altro prodotto di eccellenza: da solo o come accompagnamento per i succulenti piatti della tradizione.

Tra i formaggi, arcaici compagni di vita di pastori e contadini, il Canestrato di Moliterno IGP, lasciato stagionare nei tipici fondaci, merita una menzione speciale. Più a nord si produce l’ottimo pecorino di Filiano DOP, a base di latte intero di pecora. I fagioli di Sarconi IGP vengono dalla florida Val d’Agri, mentre nel Parco Nazionale del Pollino si coltivano i fagioli bianchi e la melanzana rossa, entrambi prodotti DOP di Rotonda. La Lucanica di Picerno IGP è l’insaccato per eccellenza. Realizzata con metodi storici consolidati, ha un gusto intenso con aroma di finocchio selvatico, pepe nero e peperone. Tra i presidi slow food che raccontano la storia della regione e del suo popolo, il Fagiolo rosso scritto del Pantano, il Pezzente della montagna materana, l’Oliva infornata di Ferrandina, la Pera Signora del Sinni e il meraviglioso Caciocavallo podolico.

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