Toscana Gravel

Distanza:
261 km

Giorni:
almeno 3

Terreno:
66% asfalto

Percorribilità:
tipica delle colline toscane

% Percorribile:
100%

Salita totale:
4.346 metri

Punto più alto:
750 metri

Difficoltà:
6/10

Toscana Gravel, con vecchi e buoni amici.

Dopo il viaggio in Corsica, ho ancora tanta voglia di una nuova avventura e allora decido di mettere insieme la vecchia “squadra” per un tre giorni in gravel.
Prima di deliziarvi con questo nuovo racconto, voglio presentarVi il “team” al completo:

  • Alessandro Di Tucci, classe ’83, ama il mare ed il windsurf; da giovane ha disputato diverse gare amatoriali in MTB con buoni posizionamenti; nel team il suo compito principale è la ricerca degli alloggi ma il suo pezzo forte è la ristorazione, famoso per la sua pasta e patate o fagioli e cozze (ragazze, credetemi, ne vale la pena).
  • Mario Macchione, classe ……, non ve lo dico, dimostra molti più anni di quelli che ha realmente; forte bulderista ed amico inseparabile delle avventure più strambe; snowbordista di altri tempi ed è lui che si occupa della logistica.
  • Salvatore Ferraro, classe ’81, carabiniere in servizio da oltre vent’anni; nonostante i suoi acciacchi, “mena” ancora forte in MTB; Salvatore si occupa della parte migliore, il “post” giro, locali ed enoteche dove passare le serate.
  • Renato Capasso, classe ’86, il più piccolo del team; organizza il tracciato nei minimi dettagli ma, a volte, alcuni segmenti del tracciato sono un pò “tosti” (più da picche e ramponi).

Inizialmente, avevamo pensato di girare nell’Appennino Emiliano, sul tracciato dell’evento “EMILIA GRAVEL”; sfortunamente il nostro caro amico Alessandro, si è reso conto solo tre giorni prima della partenza che il viaggio di andata in auto da Piedimonte Matese a Busseto sarebbe stato di circa 7h e 30. Così, cartina alla mano, cerco di trovare una soluzione congeniale a tutti; la decisione (dettata soprattutto dal meteo) ricade sulla Toscana.

Io ed Alessandro abbiamo girato più volte in Toscana in bici e allora cerco di trovare un tracciato diverso, sempre ad anello, con partenza ed arrivo a Pontedera, passando per Ponsacco, Volterra, San Gimignano, Colle di Val d’Elsa, Siena, Poggibonsi e Peccioli. 
In totale sono 288km e 4.730 metri di dislivello, distribuiti su tre giorni.

Decidiamo di partire da casa il giovedì pomeriggio così da metterci in sella il venerdì mattina. Le previsioni meteo sono a dir poco “fotoniche”; aria frizzante con tanto tanto sole e zero vento, mix perfetto per pedalare.

Giorno 1 – Pontedera / San Gimignano: 93,28km con 1.729 metri di dislivello.
La giornata inizia con “ho dimenticato le scarpe della bici”; Salvatore ha dimenticato a casa le sue scarpe per la bici con le tachette. Le avventure con la “squadra” sono sempre così, piene di sorprese esilaranti. Quindi il nostro primo obiettivo è cercare un negozio per poter cambiare i pedali alla bici di Salvatore. Troviamo un negozietto lungo il percorso a Ponsacco vicino ad un bar. Dopo una sosta obbligata per la colazione rimontiamo in sella per la nostra prossima destinazione, Volterra. I paesaggi che incontriamo sono a me già noti, tipiche colline toscane con strade bianche a perdita d’occhio. Prima di entrare a Volterra, qualche cenno storico su di essa: “è stata una delle principali città-stato della Toscana antica (Etruria), sede nel medioevo di un’importante signoria vescovile avente giurisdizione su un’ampia parte delle Colline toscane. Conserva un centro storico di origine etrusca (di quest’epoca rimangono la ben conservata porta all’Arco; la porta Diana, che conserva i blocchi degli stipiti; gran parte della cinta muraria, costruita con ciclopici blocchi di pietra locale; l’acropoli, dove sono presenti le fondamenta di due templi, vari edifici ed alcune cisterne; diversi ipogei utilizzati per la sepoltura dei defunti), con rovine romane (fra tutte il Teatro ad emiciclo) ed edifici medievali come la cattedrale, la Fortezza Medicea e il Palazzo dei Priori sull’omonima piazza, nel centro storico”.
Non a caso abbiamo scelto Volterra per le specialità culinarie, il panino con il lampredotto. Il buon Alessandro entra in gioco; chiede info ai locali per il miglior posto dove gustare il panino. Eccolo, due simpatiche ragazze ci accolgono nel piccolo locale in un vicolo di Volterra. Scegliamo tutti il panino “classico” ed una buona bottiglia di vino rigorosamente Chianti Rosso. Soddisfatti rimontiamo in sella verso la nostra desstinazione finale, San Gimignano. I ragazzi sono stanchi, in particolare Alessandro e Salvatore (Mario invece sembra non aver nemmeno sudato) e quindi decidiamo di accorciare le distanze e tagliare il percorso (in verità, per sbaglio, mi sono affidato a google maps e il percorso praticamente è risultato più lungo di quello originario; ancora oggi, Salvatore, Mario e Alessandro non sono a conoscenza di quanto accaduto ma lo scopriranno leggendo questa pagina). Alle 18 circa arriviamo al centro di San Gimignano. Anche questa volta Alessandro fà centro con l’alloggio, un B&B a poco più di 30€ ciascuno, un intera casa solo per noi. La sera prenotiamo in uno dei pochi ristoranti aperti. Anche qui il tocco di Alessandro è da maestro.

Giorno 2 – San Gimignano / Siena / Poggibonsi: 79,19km con 1.279 metri di dislivello.
Di buon mattino Io e Mario ci dedichiamo a qualche esercizio motorio per riscaldare i motori; Alessandro e Salvatore invece, dormono con due bambini. Sistemiamo le bici e cerchiamo il primo bar, abbiamo tanta fame e tanta voglia di pedalare. L’aria è fresca, ancora più frizzante di ieri, il sole però scalda le gomme e le nostre facce. Prima tappa d’obbligo è il Castello di Monteriggioni. L’entrata al castello la ricordo bene, una salita su sterrato e pavimento di porfido con tratti al 20%, che goduria. Foto di rito nella piazza principale del Castello e dinuovo in sella verso Siena. Arriviamo a Siena per l’ora di pranzo e quale modo migliore di gustare le nostre schiacciate se non con una bottiglia di vino rosso, rigorosamente di Montepulciano. A Siena ci tratteniamo più del dovuto e, vista l’ora tarda, decidiamo di tagliare nuovamente il percorso risparmiando circa 30 km per l’arrivo a Poggibonsi (stavolta c’è stato un effettivo risparmio di km grazie anche a Mario che ha controllato più volte le deviazioni). 
La prenotazione dell’alloggio è affar del “Di Tucci” ma questa volta il ragazzo toppa; arriviamo dinanzi a questo super hotel a 4 stelle con una tariffa a persona di oltre 40€. Io mi rifiuto categoricamente di spendere così tanto e allora metto in moto le gambe per trovare un altro alloggio nelle vicinanze. Andiamo verso il centro e troviamo il posto che fa per noi “Hotel Italia” con annesso ristorante che porta lo stesso nome. Il posto è perfetto, poco meno di 30€ a persona e anche il garage dove depositare le bici.
Un giro veloce al centro e subito entra in gioco Salvatore; “ragazzi prendiamoco un calice di vino prima di cena”. Così lo seguiamo verso questa piccola locanda.
Il Ristorante è di nuovo affar del “Di Tucci” che sulla ristorazione non toppa mai. Mangiamo e beviamo come se non ci fosse un domani, con annesso caffè e ammazza caffè. Io sono pieno, troppo pieno per andare a dormire allora convinco l’amico Mario a fare una breve passeggiata nei dintorni. La “breve” passeggiata diventa una camminata veloce di circa 5km che ci porta all’entrata dell’autostrada di Poggibonsi Sud.

Giorno 3 – Poggibonsi / Peccioli / Pontedera: 88,35km con 1.338 metri di dislivello.
Eccoci all’ultimo giorno, quello più triste……quello di arrivo di questa fantistica avventura tra vecchi e buoni amici. Cerchiamo di non fare soste lunghe per non arrivare tardi alle macchine (ci aspetta comunque un ritorno in auto di circa 5h ore verso casa). L’unica sosta è nel paese di Peccioli; piccola città d’arte a meno di 15km da Pontedera. Il paesino è davvero un “pezzo” d’arte a cielo aperto, con i murales dei maggiori ciclisti italiani e internazionali. Arriviamo a Pontedera alle 17 circa.

Che dire di questo viaggio fuori programma, pedalare ha sempre il suo perchè. 

Renato, 17 dicembre 2024.

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