
CAIANELLO
si sviluppò in epoca romana nelle vicinanze della via Latina ma probabilmente fu popolata anche in precedenza, come dimostra il rinvenimento in località Poza di tombe databili al IV-III secolo a.C. Dopo essere stata per lungo tempo possedimento della famiglia Del Pezzo, nel 1806, anno dell’abolizione dei privilegi feudali nell’Italia meridionale, venne aggregata alla vicina Teano e nel 1859 divenne autonoma. Il toponimo, menzionato in CATALOGUS BARONUM (1150-1168), è un diminutivo di “Caiano”, che a sua volta è una formazione prediale dal personale latino CAIUS, con l’aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS. Nella località di Caianello Vecchio, caratterizzata da un suggestivo aspetto medievale, si ammirano la settecentesca chiesa di San Michele Arcangelo e i resti del castello duecentesco, comprendenti una torre cilindrica. Interessanti testimonianze storico-architettoniche si osservano anche nelle altre località del comprensorio caianellese: si ricordano la chiesa di Santo Stefano, in località Aorivola, la cinquecentesca parrocchiale dei Santi Vincenzo e Anastasio, in località Gaudisciano, e la chiesetta romanica che si trova in località Santa Lucia. “Comune sparso”, con sede in località Santa Lucia; di origine antica, trae sostentamento dall’agricoltura e dalla silvicoltura nonché dai discreti proventi del commercio. La comunità dei caianellesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, risiede, oltre che nel capoluogo comunale, interessato da una significativa espansione edilizia, in alcune altre località, nei piccoli aggregati urbani di Cittadella e Lompari nonché in un discreto numero di case sparse sui fondi. Il profilo geometrico del territorio, classificato collinare e che si distende sulle fertili pendici di un antico apparato vulcanico, si presenta vario ma non aspro; assai diversificata è anche la copertura vegetale, che comprende, accanto alle specie spontanee (macchia mediterranea, boschi di querce e castagneti), vaste estensioni di seminativi semplici e arborati (appezzamenti coltivati, ondeggianti di messi nella bella stagione, filari di olivi e profumati frutteti). Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, raffigura, sullo sfondo del cielo, l’arcangelo Michele, che, brandendo una spada con la mano destra, calpesta il demonio incatenato.